La città nella città

P.E.E.P.
(Piani di Edilizia Economico e Popolare)

La città storica

Le ex borgate

I quartieri

I P.e.e.p.

Il futuro del Municipio

P.d.z. n°1 "Castel Giubileo"

P.d.z. n°2 Fidene I

P.d.z. n°3 Fidene II

P.d.z. n°4 Serpentara I

P.d.z. n°5 Serpentara II

P.d.z. n°6 Val Melaina

P.d.z. n°7 Vigne Nuove

Piano di zona Cinquina

Piano di zona Casal Boccone

Piano di zona Cechina

Piano di zona Casal Nei

P.E.E.P.
(Piani di Edilizia Economico e Popolare)


Si tratta di opere storicamente significative per la città di Roma, nate dallo stimolo di leggi (dalla 167 alla 865) che davano la possibilità alla pubblica amministrazione di intervenire in grandi aree periferiche con piani appositamente redatti. Si intendeva così rispondere a spinte sociali e politiche dovute da un lato all’affermazione del diritto alla casa, dall’altro alla necessità di creare servizi essenziali ed aree di compensazione per le borgate e la periferia speculativa esistente, che ne erano generalmente sprovviste.
I progettisti, ormai consapevoli delle problematiche della città, elaborarono nella loro progettazione temi quali: “La grande dimensione”, l’integrazione di abitazioni e servizi, gli standard, la crescita della città “per parti”, “Il Town design”, la prefabbricazione, argomenti utili per progettazioni innovative ed adeguate all’impellenza dei bisogni. Non sempre il risultato è stato adeguato alle attese riposte nella scelta di edificare nuove ed imponenti parti di città: l’assenza di identità locale di queste aree rappresenta il maggiore fattore di crisi, al quale si aggiunge la mancanza di strette relazioni con il paesaggio e con il verde. Il dilazionare in tempi lunghi della costruzione dei servizi annessi alle residenze, alcuni dei quali non ancora realizzati o in via di realizzazione, sono causa di forti disagi per gli abitanti. Era fortissima la convinzione che la città si dovesse ancora estendere e che i nuovi interventi potessero riqualificare le periferie.
Su tutto comunque regna la difficoltà di risolvere il rapporto tra le legittime ricerche architettoniche e la numerosa serie di vincoli ed esigenze gestionali, culturali, economiche e normative dell’edilizia pubblica.
Oggi si assiste al rilancio dello strumento P.E.E.P. attraverso una serie di operazioni di recupero del patrimonio edilizio e dei servizi annessi, con la riproposizione di tale strumento e l’edificazione di nuovi quartieri con la redazione dei secondi P.E.E.P.